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Prêt-à-porter sotto il London Eye






Provate da una folle giornata di shopping da Harrods e da Harvey Nichols o, più probabilmente, ammaliate dai loro abiti couture, ma senza le possibilità economiche degli emiri del Qatar che li affollano?
Se volete provare l’ebbrezza di toccare con mano e di “gustarvi” in maniera singolare un doppio petto sartoriale di Marc Jacobs, un magnifico paio di ankle boots di Fendi o ancora un tacco scultoreo Louboutin, ma, come me, siete a corto di pecunia, a Londra c’è un posto che fa per noi.
Sto parlando di “The Berkeley”, hotel a cinque stelle in Wilton Place, Knightsbridge, dove dal 2004 il team di pasticceria ha introdotto una rivisitazione del classico tè inglese con un nuovo tema: il mondo della moda.
Biscotti a forma dell’ultima it-bags, torte e pasticcini dalle sembianze di tailleur couture o di tacchi provenienti direttamente dalle passerelle hanno iniziato a popolare questa rivisitazione del rito del tè delle cinque inglese e star dal calibro di Kate Moss e Gwynet Paltrow – sì, sembra strano, ma qualche volta mangiano anche loro – sono state viste degustare la bevanda in un clima che definire fashionista è dire poco.
Il primo pasticcere del Berkeley Mourad Khiat ora viene pure invitato dai grandi brand della moda durante le sfilate per potervisi ispirare e i fashion editor dei magazine più famosi gli consigliano i trend chiave, i colori, i tessuti ed i must have da riprodurre con zucchero e farina.
“Moda e torte sono sempre stati un connubio perfetto per me. Possiamo contare sui nostri contatti perché ci indirizzino sui mood della stagione. Ovviamente, non posso rivelare quale sia il mio fashion designer preferito, ma posso dire che apprezzo i colori sgargianti e i capi dai tagli innovati, che cerco di tradurre nelle mie creazioni culinarie”, spiega Khait.
Quest’anno, i designer coinvolti nelle sue creazioni sono Manolo Blanhik, Saint Laurent, Giambattista Valli, Diane Von Furstenberg, Fendi, Prada, Marc Jacobs, Burberry e Lanvin, il meglio della panorama mondiale.
Chi avrebbe mai detto che per sentirsi un po’ Miranda Priesley o Carrie Bradshaw non si dovesse spendere un capitale?
Informazioni utili:
Dalle 13:00 alle 17.30 ogni pomeriggio.
Dress code: casual elegante.
Per prenotazioni, e-mail dining@the-berkeley.co.uk o numero di telefono: +44 (0)20 7107 8866
Prezzi: 39.00£ per persona tè pomeridiano basic;
49.00£ Prêt-à-Portea, con bicchiere di Laurent-Perrier;
55.00£ Couture Champagne Prêt-à-Portea, con Laurent-Perrier Rosè.
Percorso consigliato:
- Knightsbridge: Harvey Nichols e Harrods;
- Oxford e Regent Street: Sedfridges e gli altri shop della città;
- Victoria&Albert Museum: il più vasto ed eclettico museo inglese ospita una galleria della moda permanente e temporary exhibition di rilevanza internazionale, come l’ultima intitolata “The Hollywood costumes”.
It's cicheto-time!
Se c’è un rito al quale italiani e spagnoli non possono rinunciare, si sa, è l’aperitivo, o “happy hour”, come andava di moda chiamarlo con una formula anglosassone molto anni ‘90.
Come tutte le mode, anche questo momento conviviale ha subito un impoverimento nella varietà del cibo servito – se siete fortunati nel trovarlo questo fantomatico cibo! -.
Ma se c’è un luogo dove si è manenuta salda questa tradizione ed intatta la tipologia di specialità culinarie, questo non può essere certamente che la città più bella del mondo: Venezia.
Qui l’aperitivo affonda le radici nel cosiddetto cichéto, o piccolo boccone, che si accompagnava con l’ombra, un bicchiere di vino; tutto questo avviene nei cosiddetti bacari, le tradizionali osterie disseminate lungo calli e campielli.
Non si deve pensare, però, alle tristi insalate di riso o alle torte salate precotte sui banconi di molti bar, perché il cicheto veneziano è un’autentica lussuria per le papille gustative.
Si va dalle ostriche al pesce crudo, alle sarde in saor – sarde con cipolla bianca e uvetta -, dal baccalà fritto e mantecato spalmato sui crostini alle seppioline al forno, dai folpeti (piccoli polipi) ai peoci gratinai (cozze gratinate), alle lumachine di mare condite con aglio e prezzemolo.
Degno accompagnamento non può essere che il Cupra Ramato, il Pinot grigio che meglio si sposa con queste succulente leccornie di pesce - lo spritz, anche se di queste parti, lasciatelo per un’altra serata -.
Ma dove gustare un vero aperitivo veneziano senza incappare in specchietti per le allodole per turisti, così frequenti nella città più visitata che ci sia?
Certamente nella zona di Rialto, dove si trovano le bancarelle del mercato del pesce che vendono il carciofo violetto coltivato sull’isola-orto di Sant’Erasmo, presidio slow-food.
Ecco alcuni nomi e buon appetito!
Antica Ostaria Ruga Rialto
Qui su prenotazione si può trovare anche pesce crudo
Enoteca Schiavi
Consigliato soprattutto nella bella stagione, perché l’aperitivo si consuma all’aperto, appoggiati al parapetto di pietra.
Cantina Do Spade e All’arco
Due bacari accanto al Ponte di Rialto; da provare, certamente il baccalà in tutte le sue varianti.
Alla Vedova e Al timon
Si dice in giro che nel primo si possano gustare le migliori polpette di Venezia. Prezzi abbordabili e cucina casalinga autentica nel secondo.
Rosticceria Gislon
Vale la pena di fare la fila, assaggiare le specialità ittiche e, se si è fortunati, sedersi ad uno dei suoi tavolini.



Alcuni piatti della tradizione veneta nei cicheti doc
